5/23/2010

Degrebator alla ricerca di un lavoro



Tornata in Bananalandia da un lungo viaggio svolto per fini studenteschi, dopo una storia d’amore lunga andata male, depressa e triste mi sono messa d’accordo per un caffè con Nadia, Giovanna e Degrebator.

Era un inverno pieno di pioggia. Le strade erano tristi come la mia anima pensando alla storia con Ramislavo che troppo lungo s’era prolungata volando sempre nell’aria. Mi sono messa la tuta da ginnastica. Senza trucco e tutta appassita, sono uscita di corsa fuor di casa e mi sono seduta in macchina con Nadia.
Parlando con Nadia di Ramislavo, non riuscivo a non piangere. Le lacrime uscivano da sole. Le fontane erano niente a confronto.  Più parlavo, più piangevo. Più piangevo, più mi sentivo male. Uscite fuori ci siamo incontrate con Giovanna e poco dopo con lui, l’incredibile DEGREBATOR.

Degrebator subito si è messo a parlare e parlare e parlare e parlare. Ed io, guardando come i piedi camminavano sul marciapiede, tutta nei miei pensieri d’angoscia, sentivo solo dire: “Bla-bla-bla-bla-bla-bla-bla-bla-bla-bla, sai? Bla-bla-bla-bla-bla-bla-bla, lo sapevi?”. E per fargli piacere scuotevo con la testa con il moto del sì.

Nadia, Giovanna e Degrebator parlavano camminando ed io li seguivo con la faccia sempre orientate verso il marciapiede. Marciavo con loro, ma la testa era da un’altra parte.

Poi, dopo aver passato un po’ di strade, si sono fermati in un bar ed io gli ho seguiti.
Degrebator si è seduto subito vicino a me, facendo un piccolo spontaneo caus con la sedia. Già là, un pochettino, un sorriso sulla faccia triste mi si è formato. Poi, le ragazze hanno cominciato a parlare cosa succedeva a quell’epoca in Bananalandia, chi si è sposato, chi ha avuto dei figli, chi si è comportato male, chi è cambiato, di chi non si sa più nulla.

Poi, tutto d’un tratto, Degrebator, con la faccia assai seria mi chiese: “Sai come posso diventar un impiegato della Costamela?”. Siccome ha sbagliato nel nome, lo corressi subito: “No, Degre, non si chiama più Costamela ma Ondason. Cosa vorresti fare?”.
“Beh, non so.”

Poiché la sua faccia era più che seria, mi sono messa a riflettere, a rompermi la testa per trovare nei pensieri un lavoro ideale per lui per potergli dare un suggerimento giusto. Pensavo, pensavo, pensavo e dopo aver finito il mio tè, gli chiesi la stessa domanda di prima: “Che tipo di lavoro stai cercando? Cosa faresti in Ondason? Forse ti posso aiutare.” e lui, di nuovo con un aria seria, forse anche più di prima: “Io non è che proprio vorrei lavorare là. Voglio impiegarmi per poter aver uno sconto al fitness di Costamela. Gli impiegati hanno un bel sconto là. Così, non appena riceverò il lavoro, darò le mie dimissioni. Voglio solo la carta per lo sconto. Di rinnovare un po’ i miei muscoli e lo sconto mi farebbe un gran piacere. Tanto c’è tanta gente che può e non lo usa. Io lo userei di sicuro.”.

Rimasta un po’ senza parole dopo il ragionamento dell’incredibile uomo, il grande Degrebator, non sono riuscita a non dirgli: “Bravo Degre! Solo a te possono venire idee così grandi! Penso che troverai presto un lavoro in Ondason. Loro sono proprio a cerca di personale che non ha voglia di lavorare ma pronto a usare i servizi del fitness a loro spese. Ti accoglieranno a braccia aperte!” e tutti ci siamo messi a ridere dimenticando i dispiaceri che fino alla porta del bar ci hanno accompagnati.
Il mitico Degrebator è sempre pronto a spendere poco per aver tanto. Che dire, mitico!