11/30/2009

Dover dire addio ad un sogno





Conosciuto per caso
mentre il sole, dopo la pioggia,
 gli toccava la pelle.
Sembrava un piccolo miracolo,
sembrava un sogno terrestre,
capitato proprio al momento giusto,
dopo il mal che mi diede la sera precendente.

Pian, pian, mi solleticava la mente
con il semplice pronunciar,
con il semplice salutar,
tra uno spostamento e l’altro del mare,
due parole; “Ciao professoressa”,
seguite da un continuo scherzare,
seguite dal suo abbagliante sorriso,
che accompagnava bene
il suo bel corpo forte e robusto,
la cui vista mi agitava fortemente.

Incontrato per caso
mentre le stelle,
che sfioravano il mare di Parenzo,
gli facevan dir cose belle.
Sembrava un bel miraggio,
sembrava un sogno dolce,
che m’ha toccato proprio nel momento giusto,
dopo che il mal s’è fatto di giorno sentire.

Pian, pian, mi faceva di se innamorar,
con le semplici coccole,
con il semplice pensier,
tra un luogo e l’altro che passammo insieme,
che ci siam scambiati
mentre i nostri sorrisi si son toccati,
mentre gli sguardi si sono avvicinati
tanto d’esser così vicini
d’ascoltar il silenzio profumato
che si nascondeva tra le mura.

Sognato, giorno dopo giorno,
mentre il buio della stanza
gli dava tanta importanza
facendolo desiderare nonostante la lontananza.
Ed allora, diventò un bel desiderio,
allora, diventò un grande sogno
a cui dovetti dir addio, un istante prima,
per colpa dei tanti mali
che, nel passato, gli fece la sua gente vicina.

Pian, pian, il mio cuore
viene accarezzato dal dolore,
dall’immenso  dispiacere,
di non poter star con il sogno terrestre
che con la sua presenza,
che con il suo sorriso,
mi diede tanto piacere.

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