“Nonno, nonno,
sono le nove
e non riesco a prender sonno
perché fuori piove.
Nonno, nonno,
una storia mi devi raccontare
in modo da farmi addormentare.”
“Ecco una storia,
che mi viene alla mente
ma non devi parlare
e lasciar il cuor che la sente.
Il suo nome era Sorriso
ed era una bambina
che riempiva la giornata
solo con il riso.
Sorriso non conosceva
il pianto e la tristezza
ma solo per il ridere
era conosciuta la sua ricchezza.
Di ciò era gelosa Giuseppina,
la sempre triste contadina.
Un giorno le due s’incontrarono.
Sorriso, vedendo piangere Giuseppina,
si emerse nella tristezza
ed anche lei si mise a piangere
come quella che lo faceva prima.
Le due diventarono amiche per il pianto.
Passo un giorno, un mese, un anno intero,
e una lacrima fu seguita da un’altra lacrima.
Poi un giorno Sorriso conobbe Zanziro,
un bel e caro ragazzo intelligente
che subito l’invidiosa Giuseppina
cominciò a prendere in giro.
Sorriso, comunque, s’innamorò del bel ragazzo
Che le si mostrò bravo e sincero,
ma la gelosa Giuseppina cominciava a tutti dire
che Zanziro era pazzo, pazzo.
Anche Zanziro sentì ste dichiarazioni dalla gente.
E che fossero i pensieri di Sorriso
Subito gli venne alla mente.
Dispiaciuto, Zanziro tanto lontano se n’andò
E Sorriso più non lo trovò.
Da allora, la sorridente ragazza,
si socchiuse a piangere nella sua stanza.
Nel paese Giuseppina con gloria sorrideva
e del suo mal fatto a Ostelio raccontava.
Al ricco contadino, Ostelio, dispiaceva
per l’accaduto ai due innamorati
E non riuscì a star zitto,
nonostante il fatto che amava
l’invidiosa Giuseppina.
Ostelio si mise a cercare Zanziro
e gli spiegò la realtà delle dichiarazioni
dicendo che erano nient’altro delle invenzioni
da Giuseppina fatte e raccontate a tutta la gente
in modo che soffra la ragazza innocente.
Zanziro non aspettò ne un secondo
E verso la casa di Sorriso s’incamminò.
Quando la vide, Sorriso, nonostante le lacrime
agli occhi, gli sembrò tanto carina
e non riuscì a non sorridere a quella faccina
che era innocente come una bambina.
A Sorriso non servirono ne parole, ne spiegazioni,
ne scuse.
Le bastò la presenza del suo Zanziro amato
per sorridere con tutto il fiato.
Poco dopo, i due si sposarono.
Al matrimonio venne anche Ostelio
Con la nuova compagna,
una ragazza sempre felice
perché stando con lui si sentiva una vincitrice.
Di Giuseppina si parlava meno che poco.
Si dice che per rabbia e invidia
le siano caduti i denti e i capelli
e che rimasta da sola
per via dei suoi tranelli.
Ed ecco, la storia è finita,
e tu, adesso, comincia a sognare
prima che io schiocchi le dita.
Oh, già dormi, piccolo tesoro,
speriamo che i tuoi sogni
siano dipinti con l’oro.”
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